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mercoledì 21 settembre 2016

Scrivere mappe alla LIM


Dopo una ricerca abbastanza lunga, ho finalmente trovato un modo rapido, intuitivo e graficamente piacevole, per scrivere mappe in modo collaborativo e non, in classe.
È sufficiente infatti registrarsi, con un account come il nostro di Google, sul sito di COGGLE.IT.
Ecco un esempio di mappa (solo abbozzata) eseguita insieme sul tema dell'amicizia. 
Ogni bambino sul proprio tablet, ne ha quindi costruita una, utilizzando l'app SuperMappe lite, per salvarla poi in un'apposita cartella del dropbox di classe. A fine lavoro abbiamo aperto alla LIM e commentato insieme le mappe prodotte.



La bozza di mappa preparata sulla lim è naturalmente raggiungibile da qualunque dispositivo ( es. l'iPad della maestra, PC ...) e puó essere modificata semplicemente accedendo con il login a COGGLE.

Ecco alcuni esempi di mappe individuali, tutte quelle prodotte questa volta sono risultate davvero originali e ben strutturate (per una volta, perdono gli errori di ortografia..!). Complimenti a tutte le mie birbe!!!

Brava Noemi!




















.... MA PERCHÉ LE MAPPE???


“...Le mappe concettuali sono strumenti per l’organizzazione delle informazioni in modo da favorire ad un livello profondo l’integrazione della conoscenza. Gli studenti che le usano acquisiscono un apprendimento significativo, interconnesso e, in aggiunta, "imparano come imparare" in modo più efficace...”


“Sono una risorsa importante per trovare delle motivazioni intrinseche a imparare, perché forniscono il "piacere" di apprendere. Permettono di visualizzare la natura dei concetti, di evidenziarne le relazioni gerarchiche, di far emergere la struttura ideativa di un testo e di rappresentare graficamente le conoscenze, favorendo in questo modo la metacognizione 
intesa come la consapevolezza che un soggetto ha della propria capacità cognitiva.”


J. D. Novak, D. B. Gowin, Learning How To Learn, Cambridge University Press: New York, 1984. Traduzione ital.: Imparando a imparare, Società Editrice Internazionale: Torino, 1997.







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